Ieri mattina a Milano abbiamo incontrato il sindaco di Vigo di Fassa, il professor Leopoldo Rizzi, il Comune candidato al Premio Eccellenza Italiana 2017, e ci siamo fatti una bella chiacchierata in Galleria Vittorio Emanuele II.

Sindaco, abbiamo saputo che il suo Comune è tra i candidati al Premio Eccellenza Italiana.

“Sì, è così. Abbiamo lavorato bene e siamo stati premiati. Badi bene che, però, non abbiamo ancora vinto il Premio, siamo solo tra i candidati” [ride].

Ma già la candidatura vuol dire molto.

“Potrei sembrare un po’ di parte, ma…ne sono convinto”.

Bene, ora passiamo alle domande. Come crede ve lo siete meritati il premio?

“Bhè, anzitutto per la bellezza naturale straordinaria che possiede Vigo di Fassa, tant’è vero che è una zona UNESCO, e l’impero Austroungarico considerava il nostro borgo una delle zone più belle dell’impero. Tuttavia non credo sia la bellezza il reale motivo della nostra candidatura, altrimenti avrebbero dovuto candidare ogni singolo comune d’Italia, che ha le città e i borghi più belli al mondo, quanto piuttosto le nostre idee innovative che, in alcuni casi, siamo riusciti a portare dal piano teorico al piano concreto”.

Professore, ci illustri alcune di queste idee…

“Con piacere.Una su tutte è quella di far partecipare obbligatoriamentead un corso formativo coloro che eletti dalla carica di consigliere comunale passano a quella di assessore. In più, poi, l’assessore deve aprire una fidejussione in rapporto al loro impegno politico. Questa secondo progetto, tuttavia, è già realtà”.

Ci spieghi meglio. Un assessore deve aprire una fidejussione?

“No, non deve in quanto non è previsto dal nostro ordinamento giuridico, ma sarebbe un grande gesto di serietà e responsabilità, e noi abbiamo posto le condizioni affinché ogni assessore possa, in totale libertà, aderire a tale iniziativa. Presso la nostra Cassa Rurale, infatti, ogni assessore può aprire una fidejussione bancaria in rapporto al loro impegno politico. Poiché i cittadinihanno conferito agli assessori un mandato basato sulla fiducia, è giusto che questi paghino se sbagliano o se sono incapaci, data la grande responsabilità che grava sulle loro spalle e per evitare lo sperpero di risorse pubbliche. Il sindaco, quindi, incassa la fidejussione e dimette l’assessore che ha rotto quel patto di fiducia che c’era tra lui e i cittadini. Un po’ come succedeva nell’antica Roma. Quando un Magistrato, eletto dal popolo, utilizzava in malo modo i suoi poteri, allo scadere del suo mandato il popolo poteva decidere di metterlo a morte per fargli pagare gli errori commessi. La differenza tra noi e Roma, però, è il prezzo da pagare in caso di errore: la vita per noi deve essere sempre tutelata, di conseguenza il pegno da pagare è in denaro”.

Quindi è lei, signor sindaco, che incassa la fidejussione?

“Sì, ma non come privato cittadino, bensì come sindaco, e quei soldi sono poi destinati alla cittadinanza. È un modo per rendere responsabili i nostri politici. Dovrebbero pensare di adottarla come regola nazionale, per risparmiare soldi pubblici. Noi, per contenere i soldi di gestione abbiamo anche creato un’unione di comuni”.

Come una comunità montana?

“No, è proprio una fusione. Il comune di Vigo e quello di Pozza sono confinanti e non ha senso che abbiamo due differenti amministrazione, così, dopo aver ottenuto l’85% di consensi, saranno fusi per permettere una miglior gestione e un grosso risparmio in termini di denaro”.

Ottima idea. Ora, però, starete litigando sul nome, o sbaglio?

“Mi spiace dirglielo ma si sbaglia. Da noi il sentimento religioso, per quella che è la religione Cattolica, è molto forte, così il nuovo comune allargato sarà chiamato San Giovanni. Comunque…vuole sapere un’altra innovazione che potrebbe esserci valsa la candidatura al Premio?”

Leggo una nota di orgoglio nella sua voce. Prego, siamo tutto orecchi.

“Motivo di orgoglio c’è. In progetto abbiamo la creazione di un sentiero montano che collega tutte le malghe della nostra valle, che sono circa una decina, affinché i turisti possano entrare a contatto diretto con la vita dei malghesi, vedendo come si producono i classici prodotti caseari, dal latte al formaggio passando per lo yogurt”.

Immagino non quello Greco…

[ride] “No, yogurt autoctono. Siamo orgogliosi delle nostre origini e le rivendichiamo, ovviamente senza disprezzare nessuno, tanto che il sindaco di Vico è entrato nei referenti ONU e sta preparando l’entrata della comunità linguistica di minoranza Ladina del Comune di Vigo di Fassa nel Global Compact, l’unico ente riconosciuto ONU in cui fanno parte soggetti privati”.

Siete sicuri che possa essere riconosciuta?

“Lo speriamo vivamente. La “questione ladina” deve essere risolta al più presto. Sono troppi anni che va avanti, sin dalla sua frantumazione dopo la prima guerra mondiale”.

Le iniziative sono tante e la candidatura al Premio Eccellenza Italiana è meritata. Ora, però, non ci resta che augurare un in bocca al lupo al Comune di Vigo di Fassa e, anche se non dovesse vincere il Premio, armarci di scarponcini e andare a scoprire per le malghe della Val di Fassa come si produce lo yogurt (non greco).